(Adnkronos) – Nell’attuale contesto di poli-crisi che stanno colpendo tutti gli operatori del sistema economico italiano, i Mercati agroalimentari all’ingrosso hanno dimostrato di saper rivestire un ruolo di 'ammortizzatori' dell’inflazione all’interno della filiera agroalimentare estesa. E' quanto emerge da un rapporto di Italmercati che è stato presentato in occasione dell'evento a Roma 'L'Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all'ingrosso'. Nel 2022 la ripresa economica, congiuntamente agli impatti sui prezzi per il conflitto russo-ucraino, si legge, ha provocato un grande picco inflattivo, ancor più significativo guardando ai prodotti alimentari e delle bevande (+13,6% l’indice dei prezzi alimentari a novembre 2022 rispetto all’anno base 2015). La crisi inflattiva è stata principalmente frutto della concomitanza di tre fattori: crisi energetica, crisi di approvvigionamento e di costo delle materie prime e crisi climatica. Alla luce di questo scenario, i risultati di una survey condotta da The European House – Ambrosetti ai Mercati aderenti alla rete Italmercati mostrano come l’inflazione energetica e la pressione sui prezzi dei carburanti siano i fattori di crisi a più alto impatto sull’operatività dei mercati. In aggiunta, l’83% dei Mercati si dichiara preoccupato per un continuo aumento dei costi sempre più complesso da sostenere nel prossimo futuro. I Mercati agroalimentari all’Ingrosso sono attenti osservatori delle dinamiche dei prezzi: 6 Mercati su 10 dichiarano infatti di rilevare i prezzi e le quantità delle merci commercializzate più volte alla settimana, soprattutto grazie ad un dialogo costante con le imprese che operano al loro interno (per il 65% dei casi), rimane ancora limitato l’uso della rilevazione digitale centralizzata tramite piattaforma (9,4%). Permettendo l’incontro costante tra domanda (di migliaia di operatori) e offerta di una vasta gamma di prodotti nello stesso luogo, i Mercati sono in grado di calmierare in parte gli effetti dell’inflazione, fungendo da 'ammortizzatore' anche grazie alla varietà dell’approvvigionamento offerto. A fronte di una pressione crescente sui costi operativi, le analisi restituiscono che i Mercati agroalimentari all’ingrosso hanno ammortizzato l’inflazione il 53,1% delle volte nell’ultimo anno. Non solo, il contributo all’assorbimento dell’inflazione è stato mediamente più elevato per i prodotti più costosi.In aggiunta, i Mercati hanno assorbito maggiormente il peso inflazionistico nei mesi in cui l’inflazione era più alta. Nel periodo febbraio 2022 – febbraio 2023, a fronte di un aumento di +1 punto percentuale dell’inflazione alimentare, i Mercati agroalimentari all’Ingrosso hanno risposto con un aumento di +14 punti percentuali del proprio tasso di assorbimento del peso inflazionistico. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)