(Adnkronos) – Settimo giorno di tregua oggi, 30 novembre 2023, a Gaza. Mentre i negoziatori egiziani e del Qatar stanno spingendo per una nuova estensione di due giorni del cessate il fuoco e il rilascio di più prigionieri, scrive Haaretz. La proroga è arrivata dopo che è stato trovato l'accordo tra Israele e Hamas per liberazione di 8 ostaggi, sei donne e due minori. Lo riportano i media israeliani, precisando che al conteggio odierno vanno aggiunte le due donne russo-israeliane, Elena Trofanov ed Irena Tatti, liberate la scorsa notte dall'organizzazione palestinese in segno di riconoscimento nei confronti del presidente Vladimir Putin. L'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato che i parenti degli ostaggi che figurano nell'elenco sono già stati informati del loro imminente rilascio. Saranno rilasciati anche due ostaggi beduini un fratello e una sorella, Belal e Aisha Zaidna. La loro famiglia, composta da quattro persone, risulta dispersa dal 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno preso d'assalto il Kibbutz Holit dove lavoravano. Secondo alcune fonti, oggi dovrebbero essere riconsegnate a Israele anche tre salme. Per Haaretz, tuttavia, non c'è ancora un accordo definitivo su questo punto e i negoziati vanno avanti. Intanto Mark Regev, consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu, in un'intervista alla Cnn ha definito "cristallina" la posizione dello Stato ebraico in merito alla proroga del cessate il fuoco a Gaza. Israele accetterà di estendere la tregua per ogni giorno in cui Hamas rilascerà 10 ostaggi "in vita", ha dichiarato. "Ogni giorno, abbiamo concordato una proroga (della tregua, ndr) in cambio del rilascio di 10 ostaggi, 10 ostaggi vivi – ha detto Regev – Se Hamas continua a rilasciare ostaggi, 10 al giorno, estenderemo la tregua". Regev ha quindi precisato che "se Hamas non riesce a soddisfare le condizioni della proroga allora ovviamente i combattimenti potranno riprendere". Un palestinese di 21 anni, Fadi Badran, è stato ucciso dal fuoco israeliano durante gli scontri successivi al rilascio dei prigionieri dal carcere di Ofer, in Cisgiordania, avvenuto nel quadro dell'accordo per la liberazione degli ostaggi a Gaza. Lo ha denunciato il ministero palestinese della Sanità, secondo quanto riferito dall'agenzia Wafa. Il giovane, originario di Beitunia, non era uno dei prigionieri rilasciati. Secondo la Wafa, è morto negli scontri scoppiati dopo che le forze di sicurezza israeliane hanno fatto irruzione nei quartieri vicini al carcere di Ofer, scontrandosi con gli abitanti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)