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Squali e razze, buone notizie dalla COP28
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La striscia

Dalla COP23 di Barcellona un importante passo per la conservazione di sei specie di squali e razze in pericolo di estinzione

Grazie agli sforzi congiunti a livello internazionale e all’impegno costante del WWF, è stato conseguito un importante traguardo nella conservazione delle specie marine e nella lotta contro il cambiamento climatico nel Mar Mediterraneo. Alla COP23 della Convenzione di Barcellona è stato raggiunto l’accordo per l’adozione di una decisione cruciale per la salvaguardia del Mar Mediterraneo e per la conservazione di squali e razze: un grande passo avanti per il recupero di queste specie in grave pericolo di estinzione nel nostro mare.

I Paesi membri della Convenzione di Barcellona hanno concordato di vietare lo sbarco da parte dei pescherecci in banchina di sei specie di squali e razze e di adottare misure di gestione e conservazione per altre tre: si tratta di un contributo significativo all’implementazione di strategie di conservazione regionali e globali, quali il piano strategico per la biodiversità (SAPBIO) e il Quadro Globale per la Biodiversità adottato a Montreal nel dicembre 2022. In questa occasione, i Paesi del Mediterraneo, con la spinta propulsiva della Unione Europea, hanno svolto un ruolo fondamentale, dimostrando un impegno concreto per trasformare le decisioni in azioni concrete di conservazione.

“L’importanza di squali e razze nel Mediterraneo non può essere sottovalutata e per questo motivo siamo particolarmente soddisfatti di questa decisione. Queste specie sono tasselli fondamentali della biodiversità e dell’evoluzione del Pianeta, ma svolgono anche ruoli molto importanti per la nostra sopravvivenza e immagazzinano quantità significative di carbonio nei loro corpi. Popolazioni sane di squali e razze contribuiscono considerevolmente alla nostra sicurezza alimentare, possono contribuire al vitale ciclo del carbonio del nostro mare e aiutare a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici nella regione”, ha dichiarato Giulia Prato, responsabile Mare del WWF Italia.

Le Parti della Convenzione hanno inoltre deciso di istituire un Centro di Attività Regionale sui cambiamenti climatici in Turchia, un’iniziativa accolta con entusiasmo dal WWF, che spera si traduca presto in passi concreti per affrontare le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici nel Mediterraneo.

Con le temperature che aumentano del 20% più velocemente rispetto alla media globale e le previsioni di innalzamento del livello del mare oltre il metro entro il 2100, il Mediterraneo sta diventando il mare con il riscaldamento più rapido e il mare più salato del nostro Pianeta. Questa realtà, già percepita da scienziati, pescatori, operatori dell’economia blu, comunità costiere e turisti, porta con sé pesanti ripercussioni socio-economiche.

Il WWF, insieme alle Istituzioni e alle comunità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è impegnato a collaborare per affrontare queste sfide, puntando a risultati concreti e duraturi per la salvaguardia del nostro mare e delle sue specie.

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