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Liberarsi dalla plastica? A Cagliari torna l“alimentari” con cibo sfuso
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La striscia

Elena Livia Pennacchioni
Elena Livia Pennacchioni
Vedo il mondo da 1 metro e 60, l'altezza al garrese del mio Attila. Sono l'addetta stampa della biodiversità, romana di nascita e veronese d'adozione, ma con il cuore ha in Umbria. Scrivo di animali, piante e qualche volta di come l'uomo riesce a salvarli!

Eliminare gli imballaggi, ridurre al minimo i rifiuti e vendere in un emporio autogestito e collaborativo. A Cagliari è già realtà da quattro anni, nel negozio della Cooperativa Mesa Noa che si è inventata di fare impresa permettendo una spesa sostenibile e solidale. Arriva però la voglia di fare ancora meglio e rispolverare quella formula del secolo scorso che esisteva prima della sciagura dei supermercati e della grande distribuzione. Torna quindi l’“alimentari” e l’appello viene lanciato online. “A Mesa Noa vogliamo fare ancora di più per l’ambiente”, si legge in una nota. “Vogliamo attrezzare nel nostro emporio un nuovo reparto interamente dedicato agli alimenti sfusi. Pasta, riso, cereali, legumi, frutta secca, frutta essicata, semi, spezie, caffè, sale, dolci e tanto altro, si potranno finalmente acquistare liberi dalla plastica”. Allora, mano al portafoglio. “Per attrezzare il reparto dello sfuso ci servono circa 9.000 euro. Con questa somma, oltre ai costi della campagna di promozione e divulgazione del progetto, riusciremo ad acquistare gli scaffali e i silos a gravità, per l’erogazione dei prodotti sfusi. Abbiamo poi pensato di attrezzare il reparto con un quantitativo limitato di contenitori in vetro, per l’acquisto e la conservazione dei prodotti acquistati, a disposizione di chi non ne avesse di suoi, senza dimenticare, tuttavia, che lo scopo del progetto è quello di sensibilizzare le persone al riuso e riciclo di tutto quanto sia possibile riutilizzare, anche attivando una rete di scambio e dono, modalità già ampiamente in uso tra i soci della cooperativa Mesa Noa”.

Un appello ad agire in forza dei dati: l’Italia è il secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Oltre il 70% dei rifiuti marini del Mediterraneo è depositato nei fondali italiani, e il 77% è costituito da plastica: sacchetti, bottiglie di plastica, contenitori e incarti per cibo e bevande sono i rifiuti più diffusi. 

La campagna di crowdfunding, attiva su Produzioni dal Basso, è raggiungibile a questo link e ha già raccolto € 1.275,00 a 52 giorni dal termine.

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